Senza categoria

Quello che ho da dire su ieri sera.

22 Luglio 2008

Comincio dalla fine e cioè dal dire che quando non si ha più la buccia non si dovrebbe andare a un concerto a Verona di lunedì sera, che quando si accendono le luci e i piedi e la schiena e la vescica implorano pietà, si dovrebbe essere ad un massimo di un kilometro da casa e non centocinquanta.

 

Viaggiare con la Multipla è decisamente più comodo che viaggiare con la Corsa e il mio moroso è un pilota decisamente migliore di me.

 

Il panino Rustico dell’Autogrill conquista il podio come miglior panino dell’Autogrill 2008.

 

Svegliarsi tardi, con venti gradi a luglio, fare colazione con calma dalla lattaia e presentarsi in ufficio all’alba delle dieci e mezza dovrebbe essere proposto come disegno di legge: secondo me contribuirebbe all’aumento del p.i.l., poi fate voi.

 

A Verona si respira Lega Nord nell’aria. Brrrrrrrrrrrrrr.

 

Sempre lodati tutti coloro che perdono il bello dei concerti per fare filmini e fotografie che il giorno successivo puntualmente trovo online anche se, diciamocelo, che gusto c’è a fare mille foto ad un concerto? È come andare in pinacoteca con un registratore.

 

La scaletta, era prevedibile, non assomigliava a nessuna di quelle millantate sul web dai sedicenti esperti. Non ho preso appunti, ma appena qualche volontario la pubblica sarà prontamente linkata.

 

Le persone sotto al metro d’altezza (leggasi i bambini) ai concerti non dovrebbero farli entrare per decreto.

 

I R.E.M., dubbio non v’è, sono dei veri professionisti: precisi, coinvolgenti, amichevoli e scanzonati q.b., attenti, preparati. Peccato non poter dire la stessa cosa dei fonici dell’Arena, che si dilettavano a far prove audio durante il concerto (questo tecnicismo me l’ha fatto notare il mio moroso, ma chiunque con un minimo d’orecchio avrebbe potuto constatarlo) ma che comunque sono stati compensati da una regia impeccabile.

 

Sempre in tema di cose che mi hanno fatto storcere il naso potrei rendicontare di un banchetto di Amnesty, fortemente voluto da Stipe e soci e addirittura smarchettato dal palco, con a fianco un banchetto del merchandising ufficiale – gestito da una tizia sgodevolissima, peraltro – pieno di magliette “made in Cambogia”. Immaginando poveri bambini che scrivono everybody here comes from somewhere su una t-shirt per una ciotola di riso, mi sono astenuta dal comprarla.

 

Migliore pezzo eseguito, a mio modesto avviso: Electrolite.

 

Grandi pezzi mancanti, sempre a mio modesto avviso: Lotus, Nightswimming e Shiny happy people.

 

Fosse anche solo per una mera questione statistica, dato come fisso il numero pro-capite di rompicoglioni nei posti davanti, spero di potermi cominciare a godere un concerto intero… diciamo a partire dal 2015?

Diffidate di chi dice il mio album preferito è Out of time. Facile, così!

 

Dalla 24^ fila i R.E.M. li ho visti grandi come gli omini del subbuteo, il che mi ha fatto decidere automaticamente che non solo acquisterò il biglietto per Bologna a settembre, ma sarà transenna.

 

Senza se e senza ma.

 

LdC

 

PS: le mie scuse per il video affetto dal morbo di Parkinson, ma è l’unico che ho trovato che potesse mostrare lo splendido gioco di regia e la scarsa professionalità dei fonici, contemporaneamente. Se ne trovo uno migliore lo cambio.

Only registered users can comment.

  1. secondo me (senza motivare per non dilungarmi)

    miglior album dei rem: green

    miglior pezzo: so. central rain

    miglior battuta: l’altra notte mentre dormivo e mi trovavo nella fase rem (che è quella fase del sonno in cui uno sogna di essere ad un concerto dei rem) (…)

    dovrebbe essere di maso, faceva parte di una newsletter dei n.h. + o -, eh

  2. Sono carini finché non pretendono di essere presi sulle spalle da quelli alti più di un metro (leggasi i genitori)…

  3. No, no, lui era nature. Completo scuro e maglia a righe a maniche lunghe. Ovviamente la quintessenza della scopabilità, che ve lo dico a fa’…

  4. Attenta.

    Quando cominci a dire: transenna, sei già mentalmente predisposta al pit. Che è quel recinto davanti al palco in cui entrano soltanto i primi (il pit dei Rem dell’altra sera era il più largo e il più comodo che io abbia mai visto).

    Quando cominci a predisporti al pit, inizi a fare cose che non hanno più nulla di umano o sensato come passare una notte a dormire sull’asfalto davanti a san siro.

    dopo sei pronta a diventare springsteeniana.

    moroz

  5. A Verona si respira Lega Nord nell’aria. Brrrrrrrrrrrrrr

    cavolo, dici? cioè, io a verona ci vivo, e l’aria leghista la respiro eccome. ma avevo la tenue speranza che per un “forestiero” (che grazie a dio non conosce i restroscena dell’operato dell’amministrazione), l’aria fosse rimasta piacevole…a parte gli orribili cartelli di divieto in giro per il centro.

    e invece no insomma.

    vabbè, meglio esserne consapevoli.

    grazie per il tuo blog, ti leggo ogni tanto e sei proprio piacevole.

    giulia

  6. Giulia, a Verona ci andavo tanti anni fa perché la mamma del mio ex ha origini veronesi… e non la ricordavo così rigida e chiusa verso la gente, in pratica non puoi fare niente! Non che Bologna sia la casa delle libertà, eh? Paese che vai…

    Moroz guarda che te sei già stato nominato mio compagno di pit per Bologna (anche perché Lerry non si presta a ‘ste cose, lo sai) quindi comincia a prenotare il tuo biglietto. Ci troveremo tipo la sera prima e io ti dirò béla véz, sai che non è male ‘sta Casalecchio?

  7. Monica, sabato sera il mio moroso suona fra Bologna e Ferrara a una qualche festa della birra… non è un concertone, ma se vuoi ricominciare gradualmente… eheheh… sei la benvenuta.

    Marocci, ha prenotato i biglietti?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.