un po' di sano cinismo

Il triste fallimento di una buona idea.

18 Luglio 2012

Alcuni di voi ricorderanno che nel 2011 ho visitato We love vintage (mostra/fiera che si teneva al Villaggio Due Madonne, vicino casa mia) e ci ho pure lasciato una buona parte del mio stipendio.

Ebbene, quest’anno non vedevo l’ora di tornarci perché mi era stato raccontato che sarebbe stato più grande e, seppure un po’ lontano dal centro (Anzola Emilia), di sicuro sarebbe valsa la pena raggiungerlo per trovare ancora più espositori, eventi, ecc… tra l’altro, anziché un solo week end, ci avrebbe deliziato per ben dieci giorni di fila.
Fantastico, meraviglioso.

Sta di fatto che, domenica scorsa, io e il moroso ci siamo avventurati in quel della zona industriale di Anzola e ci siamo resi conto che purtroppo quasi nulla corrispondeva alle nostre aspettative: che delusione, gente! Prima cosa: per cortesia, gli eventi vanno se-gna-la-ti con cartelli a prova di idiota e messi in modo intelligente, con qualche freccia se necessario, non date per scontato che gli avventori siano dei provetti Magellano o che abbiano a disposizione uno smartphone o un navigatore (dove peraltro l’indirizzo preciso non c’è). Se nella rotonda mettete il cartello in prossimità della seconda uscita, io ipotizzerò che devo prendere la seconda uscita, non la terza perché il cartello è stato messo lì per caso.

Arrivati all’incirca alle 15 -nel week end si millantava un’apertura all day long, dalle 11 a mezzanotte- abbiamo trovato un ampio spazio dedicato alla musica live (e ciò è bene) con un palco attrezzato veramente grande e professionale, a discapito però dell’esposizione di A.N.G.E.L.O. che l’anno scorso aveva uno stand enorme e quest’anno ha otto manichini in un angolo e niente merce in vendita. Dicevo: gli orari del sabato e domenica indicano l’apertura alle 11 ma quando ci si presenta nel primo pomeriggio, metà degli stand sono chiusi e l’altra metà è barricata per non esporre la merce al sole (è comprensibile che un commerciante non voglia rovinare le proprie cose, ma a metà luglio lo si poteva ipotizzare: attrezzarsi faceva brutto?).

Come al solito, la mentalità bottegaia vince sempre sull’invidia e sull’odio: se la fiera apre alle 11 perché tu alle 15 sei a mangiare e chiudi? Ti sto sui maroni? Pensi che non voglia spendere? Pensi che la mia visita non valga la pena di privarti del tuo piatto di maccheroni? Guarda, non ti obbliga nessuno a partecipare, puoi stare a casa e risparmi anche svariate centinaia di euro per l’affitto dello stand. Non capirò mai il livello di autolesionismo che raggiungono certi commercianti.
Per questo motivo abbiamo visto pochissimo, ma anche perché in realtà gli espositori sono -a occhio e croce- meno della metà dell’anno scorso.

Giudizio finale: negativissimo. Gran peccato perché l’idea era ottima.
Gli auguro di riprendersi e di avere maggiore fortuna nel 2013, ma visto l’andazzo mi sa che l’anno prossimo sarà dura organizzare.

LdC

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  1. Non capirò mai quelli che richiedono lo stand e non ci stanno dietro: ma lascia spazio a gente che ha davvero voglia!

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