poteva andare peggio! | varie ed eventuali

A.A.A. cercasi rappresentante politico, astenersi perditempo.

20 Gennaio 2013

Ormai avevo fatto l’abitudine a vedere i manifesti elettorali sostituire a poco a poco quelli natalizi, Bersani prendere il posto dell’alberello di arance dell’Esselunga, la Meloni al posto della gioielleria bolognese che regalava 20€ di buoni benzina a chi faceva spese nei suoi negozi (il Berlusca giurerei di non averlo visto, ma la mia mente tende a rimuoverlo automaticamente, forse c’era) e non mi sono resa conto che ormai siamo giunti a pochi giorni dalle elezioni di questo povero martoriato paese -martoriato nel peggiore dei modi, cioè dai suoi stessi amministratori, oltre al danno anche la beffa- e non ho la minima idea di chi votare.

Posto che non mi butterò su tutto ciò che, dal centro, va verso destra, quindi eliminiamo Casini, Monti e tutto il cucuzzaro targato PdL… Poi eliminiamo Grillo perché il suo Movimento non è all’altezza della situazione – vogliono distruggere, e su questo potrei anche essere d’accordo… ma non danno garanzie sulla ricostruzione – poi non ci serve gente che al primo fiato si caga addosso, diciamolo.

Alla fine mi domando: esiste un partito che veramente mi rappresenti, oggi? La risposta è senz’altro no, ma siccome mi sono rotta i maroni di votare un centro sinistra che ha come programma “intanto mandiamo a casa Berlusconi, poi vedremo” (cit. ma non mi ricordo di chi) vorrei per una volta dare un senso al mio voto, a patto che davvero esista qualcuno meritevole di stima
(chissà se ha ragione la Cristina quando dice che, da qualsiasi parte, lì in mezzo il più pulito ha la rogna)

Dopotutto non è che si chieda la luna: negli ultimi vent’anni abbiamo lavorato come sempre, abbiamo pagato le tasse come sempre, noi persone oneste… ma sta di fatto che le banche non ci concedono più credito, gli stipendi si sono impercettibilmente ma regolarmente snelliti… e adesso noi siamo sempre gli stessi, ma con una società che nove volte su dieci di prende a calci nei denti.

Vorrei vivere in una nazione dove chi ha delle condanne non può neanche candidarsi e chi è colto con le mani nel sacco viene immediatamente allontanato (non mi aspetto l’harakiri ma, come dire…  se qualcuno se la sente, s’accomodi pure); vorrei uno stato laico dove il Vaticano viene lasciato libero di decidere: se vuole avere voce in capitolo paga l’IMU, altrimenti che si rinchiuda in San Pietro a pregare e ciao. Vorrei vedere matrimoni fra persone dello stesso sesso e adozioni da parte di single e di qualsiasi tipo di coppia: se ho avuto dei genitori snaturati o sono stato sfortunato, ma che mi adotti anche un comodino, l’importante è che io sia felice!
Vorrei che le PMI venissero aiutate da incentivi sulla base della meritocrazia e non bastonate da tasse e pretese così, dopo, sarebbe davvero colpevole chi sfrutta i lavoratori e non sarebbe omologato invece ai piccoli imprenditori che devono inventarsi ogni éscamotage per dare lavoro alle persone… e chi decide di portare all’estero la produzione, tiè, massacrato di tasse, così ci pensa non una, ma cento volte.
Mi piacerebbe vivere in uno stato dove un lavoratore riceve una soddisfazione anche economica dalle proprie mansioni, non dico diventare tutti ricchi, ma almeno non vedere certi dirigenti prendere un buono premio natalizio di 20.000€ che equivale ad uno stipendio medio di un anno. Non ci dovrebbero essere differenze così enormi: non è giusto che la crisi ci sia sempre per i soliti quattro stronzi.
Poi mi piacerebbe che la giustizia trovasse un modo per disincentivare quelli che sono i piccoli contenziosi inutili per snellire i canali ed evitare così di aspettare dieci anni per una sentenza su qualcosa di importante. Vorrei anche vivere in una nazione dove i giornalisti non sono a libro paga dei cosiddetti “potenti” e non ci fanno distrarre a guardare il primo Corona latitante, mentre intanto ci staranno sifonando da qualche altra parte, ma noi siamo troppo impegnati a fare il conto di quante settimane di gravidanza mancano a Belen.
(ok, c’è l’informazione in Rete, giusto, ma anche guardare i TG con l’ansia… che due maroni)
(e poi c’è da considerare che tutta ‘sta gente viene profumatamente pagata… cioè, lo facessero gratis ok, sticazzi, ma sono i soldi dei nostri canoni, delle nostre tasse e così via)

E poi ho lasciato per ultima ma non di certo perché meno importante: la valorizzazione della cultura che, in Italia, è diventata ormai una barzelletta. Non c’è più senso a inventarsi qualcosa, a battersi per ottenere uno spicchio di attenzione… l’obiettivo era di lasciare tutti a casa a guardare la televisione e ormai ci sono riusciti. Ieri sera a teatro eravamo in dieci, i libri vanno al macero, se non sei un nativo digitale e non hai particolare predisposizione per le nuove tecnologie ti puoi impiccare direttamente… Poi, cultura per me significa anche associazionismo, no profit: c’è chi li usa per raggirare il sistema e fare business, ma uno Stato che protegge la cultura dovrebbe aiutare chi invece si batte per gli obiettivi più nobili, peraltro operando senza scopo di lucro (il mio pensiero ovviamente va diretto alle associazioni animaliste, ma ci sono esempi di eccellenza in ogni campo) e tutto ciò è difficile, per non dire impossibile perché in questa società non ci deve essere posto per chi pensa, qualcuno ha deciso, un giorno di tanti anni fa.

Se io trovassi un partito che mi sbroglia queste matasse, lo voterei. Ma la mia più grande paura è che mi tocchi di votare PD un’ennesima volta, accontentandomi del fatto che almeno Bersani non è Berlusconi.
(e non ci vuole molto talento, perfino io non lo sono)

Se esiste un candidato così, portatemelo qui e ora: lo voterò e lo farò votare.

LdC

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  1. Per trovare una nazione che si fondi sui principi che hai elencato, mi verrebbe fin troppo facile rispondere che bisogna cercare fuori dall’Italia. Siccome però fra poco più di un mese voteremo qui, al momento sono tentato di dar fiducia a Ingroia. Un outsider, di cui ho letto qualcosa e in generale mi è piaciuto.

  2. ecco, hai centrato la mia curiosità. Parlami di Ingroia. Tu perché lo voti?
    Io sento che potrei votarlo, mi sembra si avvicini *abbastanza* a quello che ho elencato (abbastanza eh! poi secondo me il voto andrebbe riconfermato un anno dopo per sicurezza: sei ancora bravo come avevi promesso in campagna elettorale? sì, no?).

  3. Non ne so molto neppure io, tuttavia ho iniziato ad apprezzarlo leggendo i suoi editoriali sul Fatto Quotidiano e in particolare mi è piaciuta la sua tenacia nel voler far emergere tutti i dettagli sulla collusione stato-mafia. Aggiungiamoci poi che è, almeno negli intenti, di sinistra e i 10 punti del suo programma non sono altro che perle di buon senso (si va dalle tasse alla scuola al lavoro, dalla legge elettorale alla meritocrazia, etc.) , poi a tradurle in pratica ce ne vorrà del bello e del buono.
    Cose che invece non mi piacciono sono le seguenti: una lista dei candidati di Rivoluzione Civile non è ancora stata resa pubblica, e non si capiscono i motivi di questo ritardo; inoltre proprio ieri Ingroia ha dichiarato che il PD deve smetterla di dedicare sforzi a combattere il PdL, perché “Berlusconi non è il male assoluto” e a me ‘sta frase fa accapponare la pelle. Io intanto lo neutralizzerei, poi parliamo di alleanze.

  4. in effetti la frase sul Berlusca detta così fa accaponare la pelle, ma magari contestualizzata come a dire che non è la soluzione a tutto/la catarsi così come si ostinano a dirsi/dirci nel PD magari ha un suo senso…

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