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14 luglio 2006 – Leonardo goes to London.

24 Luglio 2006

Sono una donna che ama le certezze della vita: le code tra Roncobilaccio e Barberino del Mugello, l’happy hour di Marina di Ravenna 5 euro piada e birra, l’accoppiata EstaThe-brioche al mattino in ufficio mentre controllo mail e blog e tutta una serie di piccoli autismi che lo so che sono sciocchezze, necessità dettate unicamente dalla mia insicurezza, ma che mi rendono tanto più serena.

Leonardo è una di queste certezze.

Ci siamo conosciuti ufficialmente nel 1989 anche se io sapevo già con chi avevo a che fare: frequentando le medesime scuole, prima elementare e poi media, era una leggenda grazie al suo cervello superiore allo standard. Quando non funzionava il televisore della scuola, quando bisognava sistemare qualcosa di high-tech, quando perfino i professori più moderni, avanguardisti e ciappinari gettavano la spugna, per l’intero istituto si cominciava a sentire il grido d’allarme "chiamiamo Leonardo". Che, puntuale, arrivava dalla sua classe e risolveva la situazione.

Andava sul serio così. Lui è sempre stato anni luce più avanti di tutti.

Per questi motivi potremmo essere tutti portati a pensare che camminasse ad un metro da terra: il deus ex machina di tutta la Cirenaica -dalla succitata tv delle Albani alla programmazione delle campane della Santa Maria del Suffragio- non avrebbe potuto fare altrimenti. E invece no. Assolutamente la persona più tranquilla, pacifica e priva di presunzione che io abbia mai conosciuto in vita mia. E’ stato lui ad iniziarmi alle gioie dell’informatica, argomento di cui non capivo un’acca e che invece con pazienza, a colpi di PaintBrush, mi ha lentamente fatto apprezzare. È stato lui a crearmi un softwarino scemissimo che girava sul mio vecchio 8088 con il database dei ragazzi che conoscevo, attraverso il quale potevo catalogarli per età, colore degli occhi, altezza, ecc… Era lui quello che rimaneva ad aspettare con me il notturno che ci portava a casa dal Ciak alle 5 del mattino, che mi ha fatto da cavaliere a mille matrimoni, con il quale abbiamo coniato il modo di parlare che finisce in eo, che si è sdraiato con me in mezzo a via Bentivogli un ultimo dell’anno. Senza dimenticare che, da sempre, mi ha ascoltata e consigliata per molti dei borderline che mi son trovata di fianco.

L’Amico, in buona sostanza. Di quelli con la A maiuscola. Un amico con cui hai un rapporto che va al di là dell’uscita, della telefonata. Un amico inossidabile, che resiste agli attacchi del tempo, di quelli che non vedi e non senti magari per un mese, ma con il quale sei talmente legato da mille connessioni (conoscenze, interessi, lavoro, passatempi) che praticamente è come se fosse sempre lì, di fianco a te.

E adesso la nostra amicizia dovrà diventare inattaccabile non solo dal punto di vista temporale, ma anche da quello dello spazio. Eh sì, perché ha deciso di partire e anche se non me l’ha data ancora come notizia certa, io so che partirà. Il lavoro lo porterà lontano e non sarà più una delle mie certezze il saperlo sempre lì, nella parallela della via dove ho abitato fino alla settimana scorsa, nello stesso portone del mio dentista. Sopra la mia parrucchiera di fiducia.

Leonardo goes to London, che è il posto che più gli si addice, a mio avviso.

Città come Bologna, ma anche più grandi come Milano, Roma, sono limitative per chi ha quel di più che non tutti hanno. Quel bisogno di essere circondato da aperture mentali che solo all’estero e forse solo a Londra possiamo sperare di trovare. Lui è troppo avanti, rispetto a tutti noi. È intelligenza, lungimiranza, genio. E solo in una città che gli assomiglia potrà esprimere il meglio di sé. E io sono ovviamente contenta per lui, anche se so che mi mancherà.

Di brutto, peraltro.

Nonostante la tecnologia che ci permetterà il contatto costante. Nonostante stia già mentalmente organizzando le vacanze di Natale, per andarlo a trovare.

A scroccheo, of course.

Love U.

Rigorosamente off topic, ma rigorosamente any given friday, l’oroscopo di Rob Brezsny, che non sono sicura (almeno per quanto riguarda il Capricorno) abbia scritto lui, stavolta. Secondo me ha avuto un suggeritore.

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