cerco casa disperatamente

Cerco casa disperatamente / 5.

16 Novembre 2009

Il termine disperazione che all’inizio mi sembrava un po’ eccessivo per l’argomento, sta cominciando ad assumere una connotazione reale, tangibile, coerente con la situazione.

Sono anche io dell’idea, come dice il mio moroso, che la casa giusta esiste da qualche parte, basta saperla aspettare (dopotutto anche con lui è successo così: ho dovuto aspettarlo dieci anni, ma alla fine è valsa la pena)… ma la disperazione di cui parlo è riferita a ciò che mi vedo attorno, alle catapecchie spacciate per la Reggia di Caserta, ai prezzi al metro quadro che neanche a Dubai, agli ecomostri, agli incubi edili, a Mercatale spacciato come quartiere Savena… e questi cavolo di riscaldamenti centralizzati che mi perseguitano!!!

(è mai possibile che abbiano tutti questa incredibile fotta di installare riscaldamenti centralizzati sia nel nuovo che nel vecchio, nel moderno e nell’antico? Ditemi che gusto provate ad avere il riscaldamento centralizzato!)

(mentre mi pongo e vi pongo queste domande mi arriva una e-mail da un’agente immobiliare che mi chiede: ma è proprio sicura che non vuole valutare il riscaldamento centralizzato? No! No! Ho detto no, porcatroia!)

E comunque sabato mattina siamo andati a visitare un altro immobile. Stavolta, per non incorrere in impianti ventennali cammuffati sotto eleganti parquet, ci siamo orientati direttamente su qualcosa da ristrutturare. È vero che s’era detto che le ristrutturazioni le avremmo lasciate a Discovery Travel & Living, ma la zona in cui è situato questo immobile (Malpighi) è da sempre una delle mie preferite nonché assomiglia tanto ed è prossimo alla Cirenaica, amato quartiere dove ho trascorso ventitre felici anni… quindi siamo andati.

Il condominio era bellissimo, molto signorile: giardinetto, scale in marmo, ben tenuto, della dimensione giusta… l’appartamento era oggettivamente da ristrutturare e pure pesantemente (diciamo proprio da sventrare e rifare daccapo), ma bello, grande, abbastanza luminoso (per essere un primo piano!) e ben distribuito, con tanti balconi. Unica perplessità: l’incrocio su cui si affacciano due finestre, abbastanza rumoroso. E gli autobus, che passano in tre direzioni su quattro (l’autobus al primo piano, è cosa nota, si sente non solo con le orecchie ma con tutta una serie di spiacevoli vibrazioni).
Che fare? Per la prima volta sono perplessa perché l’appartamento –immaginato in prospettiva, ovviamente- potrebbe essere stupendo. Ma il rumore. Il rumore, dico! Quanto potrebbe darmi fastidio?

E così oggi andiamo a visitarne un altro, lasciandolo per il momento nel limbo dell’indecisione…
(comunque, per la cronaca, non vale i 260.000€ richiesti)

LdC

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