pensiero del mattino

Cose che evidentemente ai leghisti sfuggono.

23 Aprile 2012

Ieri pedalavo sul marciapiede per evitare che le macchine mi arrotassero e ho incrociato una ragazza dai tratti orientali che mi ha sorriso e si è scostata per permettermi di passare (era un marciapiede largo almeno tre metri).

Ecco, ho pensato. Quelli della Lega, che dicono i negri i cinesi bleah, non ci pensano mica che invece le persone straniere ci potrebbero insegnare tanto sulla tolleranza reciproca, se solo glielo lasciassimo fare. All’estero gli importassega di ergersi a Grande Giudice della civiltà e del decoro urbano, almeno, a me sembra così.

Infatti, ad esempio: nessuno straniero mi ha mai cazziata per come vado in bicicletta (sono un po’ sconsiderata, è vero). Italiani, invece, tutti i giorni.

C’è da farsi delle domande, secondo me.

LdC

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  1. Non sono d’accordo, non sulla tolleranza degli stranieri che per mia esperienza lo sono spesso più verso noi italiani che verso altri stranieri, del tipo (in fondo voi potete farlo perché siete italiani), secondo me dovresti chiederti perché sei costretta ad andare in bici sul marciapiede. Perché non mi sembra il caso che per “imparare la tolleranza” si deve rinunciare a reclamare un diritto come quello della sicurezza.
    E perché il problema non sei tu in bici sul marciapiede ma lo diventerebbe se tutti quelli che vanno in bici andassero sul marciapiede, pensi che tre metri basterebbero e che quella ragazza sorriderebbe ancora.
    Considera che d’estate anch’io mi muovo sempre in bici quindi ti capisco benissimo soprattutto quando rischio di essere messa sotto dall’auto di turno.

  2. Ah ecco vedi che abbiamo esperienze diverse?
    Al di là della bici, che son d’accordo che il problema di una sul marciapiede è a monte della faccenda, anche (per fare un altro esempio) in coda da qualche parte, ho sempre trovato persone straniere rispettosissime e tranquille e italiani “furbi” o solo semplicemente molto lamentosi.

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