#ehDani | cose importanti | up close and personal

She needed a hero, so that’s what she became.

22 Febbraio 2016

Non so se avete notato che questa frase ha preso dappertutto il posto dell’ormai celeberrima Da qualche parte del mondo è sempre l’ora dell’aperitivo. Eh sì, perché le cose cambiano, le persone pure, di conseguenza non vedo perché dovrei restare ancorata a un’immagine di me che non corrisponde alla realtà attuale.
Intendiamoci: sullo Spritz e sugli aperitivi in generale si basano e si baseranno sempre la mia alimentazione e la mia vita sociale, non sono così tanto cambiata, ma è che ultimamente sono più concentrata sui superpoteri che su tante altre cose (fare binge watching di Doctor Who aiuta, va detto).

Avete presente il personaggio degli X-Men che si chiama Mystica?
No, la frase non c’entra, ma il paragone mi serve per spiegare.
Ecco, in parole povere e da vera ignorante che ha solo visto i film, vi dico che questa protagonista è una mutaforma che fa un sacco di cose belle e brutte ma, soprattutto, scontenta del proprio aspetto (comprensibile: è blu e squamata) utilizza i propri poteri per sembrare diversa da com’è, anche quando non ne avrebbe bisogno.
Il parallelo è così potente che ogni commento è superfluo: a volte siamo talmente critici nei nostri stessi confronti che dimentichiamo cosa vogliamo veramente fare, perché siamo sempre concentrati a fare ciò che ci può definire “in un certo modo” agli occhi degli altri, ma anche per restare dentro a un sistema, che spesso nemmeno abbiamo creato.
E a fare così ci perdiamo, è inevitabile.

Io mi sono chiesta questa cosa, recentemente, e ci ho messo anche un pochino a ricordarmi cosa voglio fare veramente, cosa mi piace. Mi piacciono i miei gatti, la mia casa, i miei amici ma non quando mi dettano tempi e regole; mi piace leggere e ancor di più farlo in inglese, mi piace guardare le serie senza sentirmi in colpa; mi piacciono le domeniche passate a dormire, mi piace allenarmi per una gara anche se modesta, mi piace correre piano e arrivare al traguardo anche se ultima; mi piace viaggiare e condividere l’entusiasmo di chi ha voglia di viaggiare con me. Mi piace scrivere per il web e quindi mi piace abbastanza quello che faccio per vivere, anche se non tutto e anche se non è esattamente quello che desidero quando mi sveglio al mattino, ma comunque mi serve per permettermi buona parte delle cose di cui sopra.
Questo problema, questo perdermi, è venuto a galla perché ultimamente facevo tantissima fatica a fare più o meno tutto, così mi aveva preso una sorta di apatia, una specie di Ma chi me l’ha fatto fare generale: una persona molto saggia, invece, mi ha spiegato che fare quello che in cuor nostro non è ciò che vorremmo, non è solo un’accettazione del fatto che non sempre si può avere ciò che si vuole -e quello è normale- ma se è un comportamento che comincia a dilagare, è un’attività che ci toglie energia. In effetti mi sono resa conto che se mi viene data la possibilità di scegliere fra due cose e scelgo quella che preferisco e non quella che dovrei fare, tipo uscire anche se non ho finito i lavori di casa, mi pesa meno fare l’altra quando viene il suo turno.
Sul senso di colpa inevitabile… ci stiamo ancora lavorando, abbiate fiducia.

Oddio, rileggendo il post, forse non ho scoperto niente di straordinario neanche a ‘sto giro.
Ma sto meglio. Molto, molto, molto, meglio.
Sono perfino allegra.
Talmente allegra che ho cucinato una pizza.
Però della pizza ve lo racconto alla prossima puntata.

LdC

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  1. Dany, devo dirti una cosa che poi ti starò sulle palle e mi bloccherai su tutti i social… ma te la devo dire.
    Che è sto bozzolo di crisi che ti stai tessendo intorno da tempo?
    Questo perenne ruminare insoddisfazione?
    Per carità, i periodi di “orsite” capitano…ma cazzo, sei una donna nel pieno della vita, brillante, carina, socialmente inserita, con dei talenti che stavi cominciando a far emergere…. e poi?
    Stare in casa, mangiare, bere, dormire, guardare telefilm… mi sembrano obbiettivi bassi.
    Una delle pochissime cose che ho imparato dall’esperienza è che l’unico modo per essere meno critici nei confronti di se stessi, è fare le cose e vedere che si è in grado di farle bene.
    Allenati, seriamente, non per arrivare ultima.
    Scrivi, come facevi una volta, cioè bene, trova temi, argomenti, storie… non queste continue lamentazioni da donna irrisolta.
    Non so cosa è che vuoi veramente fare (e da quel che scrivi sembra costantemente sfuggirti), ma fai che sia una cosa importante, nella quale ti metti alla prova, nella quale eserciti e potenzi i tuoi talenti, che ti dia anche un briciolo di adrenalina (che è poi l’unico antidoto all’apatia).
    Coccolare i gatti (e adoro i gatti, lo sai), cucinare, guardare le serie, dormire…sono attività che hanno senso come momenti di relax, non come cose attorno alle quali organizzarsi l’esistenza.
    Non tirare indietro il culo, puoi fare meglio di così, davvero…
    Con affetto
    D.

  2. Ma infatti sono in orsite pesa! Completamente assorbita da tre lavori diversi che non mi lasciano non dico il tempo, ma l’energia per aver voglia di fare molto altro.
    Non mi sono offesa affatto, anzi! Ci fossero dei momenti di confronto sui blog come ai bei vecchi tempi ;)
    ti abbraccio anche io!

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