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È successo qualche giorno fa.

1 Agosto 2006

Sono in macchina. In coda, tanto per cambiare.

 

La radio non mi dà soddisfazione, quindi decido di cercare quel cd misto che recentemente mi ha fatto mio fratello. Io e lui abbiamo l’abitudine di creare delle raccolte: un po’ ne decido io e un po’ gliene mette lui. Ne vengono fuori delle belle e delle strane, comunque sempre interessanti. E poi non è bello ciò che è bello…

 

Quest’ultimo ce l’ho da qualche tempo ma non lo ascolto mai. Per un sacco di buoni motivi, credetemi.

 

Scelgo di metterlo in random, ne esce questa.

 

Luoghi inviolabili della memoria,

soltanto gli orli un po’ sfocati ma così indissolubili

e così troppo intensi da dirsi

dimentica quello che è stato comunque non ritornerà

dimentica le mie parole se puoi perdonaci

non sempre c’è un lieto fine

 

(e penso complimenti Raf, hai fatto una canzone che è una bella sciacquata di coscienza! Perdonaci? Ma neanche morta, fanculo te e il lieto fine)

 

dimentica l’amore, forse anche il dolore passerà

dimentica le cose belle e tutto il male sai di colpo sparirà

ovunque io sarò comunque mi resterà qualcosa di te

forse attimi ma eterni

dimentica tutti quei giorni perché l’amore è fisico

gli addio e i ritorni era una storia che viveva in bilico

 

(però, bello stronzetto: dimentica tutto, tanto non era mica niente di che… Chissà quella poveretta quanto soffre e tu qui a dirle fa finta di niente dai, che domani è un altro giorno!)

 

un sentimento così forte che spesso passa il limite

non vuoi lasciarlo andare perché infondo sai che non ti lascerà

dimentica il dolore forse l’amore ti ripagherà

 

(guarda… spero che lei qua ti abbia dimenticato in zero attimi, brutto bastardo che non sei altro)

 

Poi la canzone finisce così:

 

Dimentica tu, fallo per me, che ancora non so dimenticare te.

Dimentica, perché io ancora non so dimenticare.

 

Seguono lacrime copiose, dopotutto ho ancora un cuore.

Scusa, Raf.

LdC

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  1. Oltre che una fine umorista, sono anche una esperta musicologa!

    Apriamo un dibattito sui due tormentoni estivi dal titolo quasi simile: Dimentica di Raf e Stop!Dimentica di T.Ferro.

    Ma soprattutto gradirei un perito di poesia ermetica che mi espleti parti del testo di quest’ultimo, quali “E tutto ciò che so te lo dirò

    E tutto ciò che non sai dire spiega il mare”. E nel caso passasse di qua un fan di Castellaneda che mi dia qualche dritta sulle sostanze stupefacenti che hanno ispirato cotanto testo.

  2. Non è che ti puoi aspettare dei gran ragionamenti da uno che in una canzone ha dichiarato: “e in quanto a te so solo che se ti vedessi

    sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi”. Almeno l’italiano, signori!

    Comunque ho già capito che l’imperativo dell’estate è dimenticare.

  3. Vabbè, la stronzaggine dell’io narrante del pezzo di Raf non è neanche troppa, suvvia. Mi vien da chiedermi come avresti reagito ascoltando “Auto da fè” di Battiato :))))

    e mi riferisco specialmente ai versi in cui dice:

    E’ sceso il buio nelle nostre coscienze

    e ha reso apocrifa la nostra relazione.

    Vorrei innestare il modo dell’indifferenza

    e allontanarmi da te;

    per presentarmi al tribunale di una nuova inquisizione.

    Faccio un auto da fe’ dei miei innamoramenti,

    un auto da fe’.

    Voglio praticare il sesso senza sentimenti.

  4. @poeta: non conoscendo il significato della parola “apocrifa” lì per lì non mi sarei forse accorta della profondità del concetto… ora che me la sono andata a cercare sul Thesaurus di Word penso che andrò ad approfondire ulteriormente. Mi piacciono tutte queste parole, ma soprattutto “apocrifa”… e dir che mi sono tanto scervellata a partorire un “mendace”, qualche post fa… a saperla prima…

  5. @danildc, ti capisco. Anch’io impazzisco per certe parole, tipo “locupletare” o “pilocatabasi” o “tetrapiloctomia”; mi mandano, veramente, in visibilio: anche solo per come suonano ;))))

  6. Anche certi nomi, ci hai mai pensato? Io per esempio adoro il nome Padoa Schioppa. Mi piace, mi riempie la bocca, come si suol dire.

  7. Serse Cosmi. No, dico: Serse Cosmi. Io ci vado pazzo, come nome. Poi: Shania Twain; Zinedine Zidane; Dino De Laurentiis (l’allitterazione iniziale è troppo bella); Violante Placido (anche se come attrice non vale una cicca). Greta Garbo. Holly Golightly (protagonista di “Colazione da Tiffany”). Infine: Isabella Rossellini (tra l’altro: mio sogno erotico, per anni). Mi fermo qui, sennò finiamo domani.

  8. … domanda: e’ mai possibile tollerare ancora che qualcuno demandi a terzi la propria responsabilità??

    Credo sia proprio il caso di dimenticare; dimenticare la dignità del dolore e della responsabilità perchè se proprio si vuol un amore si deve volerlo tutto, anche tutto ciò che vi sta intorno partendo dalle proprie incapacità nel viverlo alle gioie così gratuite da sembrare superflue ed invane.

    Io non voglio dimenticare, io voglio avere in me i miei amori, i miei dolori e tutte le volte che son stato un coglione o un Dio ( e vada che la statistica è a favore del coglione! )

    K&T

  9. @poeta: Holly Golightly era la mia icona fino a poche settimane fa, vedasi al post “Audrey non abita più qui”.

    @PierAlex: ma sei poi così sicuro che valga la pena ricordare tutto, tutto, tutto? Personalmente ci sono cose, persone, situazioni che ritengo da “svuota cestino” ;o)

  10. Ricordare tutto è la memoria del mio futuro perchè dicendomi da dove arrivo mi dice dove potrò andare.

    Mentre il cestino è ciò che svutiamo spesso senza sapere cosa significhi questo, ovvero senza sapere quanto questo svuotarlo lasci comunque sporco e frammentato il disco sino a che non sarà obbligatorio rimmetterlo in sesto.

    Pertanto ricordare aiuta a vedere quante volte possiamo ripetere le stesse compulsività ed a scalare le stesse vette … in somma mi salva il disco e mi fa frullare un altro po’!

    K&T

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