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Canini.

12 Giugno 2011

Negli ultimi tempi pare che il Regno Animale ce l'abbia un po' su con me.

Lasciamo stare i gatti che, a causa del trasloco, sono di umore malmostoso e praticamente non si fanno toccare (salvo tornare le due zoccole di sempre quando è ora della pappa, che i miei sensi di colpa dispensano più generosamente del normale), ma diciamo che a conti fatti non sono gli unici che non stanno provando tanta simpatia nei miei confronti.

Sì, insomma, la faccio breve: alcuni giorni fa sono stata morsicata da un Pastore tedesco. Anzi. Una Pastora tedesca, una cana, per la precisione. Bella, buona e mansueta finché non le sono passata di fianco e ha deciso che sì, proprio quel giorno e in quell'istante, aveva voglia di fare merenda con la mia caviglia sinistra.

Ahia!

Che ci crediate oppure no, non è la prima volta che la sottoscritta viene a contatto con i denti di un cane, anche se la volta scorsa  è stata trent'anni fa esatti e si è trattato di un dalmata. Nell'altro caso, purtroppo, il padrone era scappato e sono stata costretta a fare una serie di punture antirabbica (tipo venti o ventiquattro, non ricordo precisamente ma so che non finivano mai di bucarmi) ogni mattina prima di andare a scuola… stavolta è andata diversamente e comunque si è trattato di escoriazioni superficiali, almeno a detta del Pronto Soccorso.

La parte divertente di tutta la faccenda è stato notare come, nella concitazione di momenti simili, le sinapsi si siano accese un po' alla boia e abbiano fatto partire frasi assurde.

Nel 1981 è toccato a me.
«Mamma!» ho gridato, in lacrime, entrando in casa «vieni, mi ha morso un cane!» e mia mamma, accorrendo in mio soccorso: «chi? dove? quando? che cane era?» e io (avevo cinque anni) «non so che cane era, ma era bianco a macchie blu». Commento di mio fratello che passava da quelle parti «Non faremo fatica a trovarlo, allora».

Nel 2011, il turno di mia madre.
Al telefono, io in ufficio, lei a casa. Facendomi coraggio perché certe cose faccio sempre fatica a raccontargliele per non farla preoccupare più del dovuto: «sai mamma, bla bla bla, la cucina, il mobile del bagno, ah sì ieri sera mi ha morso un cane». Risposta: «Ti ha morso un caaaaane!?!?!?» con modulazione variabile della prima vocale. E di nuovo «chi? dove? quando? era sterilizzato?». «Ehm, mamma» le ho detto io «non mi interessa se non può fare i cuccioli, comunque sì, era vaccinata».

E così la prendo in ridere e apro un'altra scatoletta ai gatti, per ingraziarmi almeno la Dea Bastet.

LdC

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  1. i cani mordono le persone che se lo meritano, solo quelle che sentono essere cattive. E mio Dio sa se tu sei o no una di quelle.
    Oh Gesu!
    Secondo me si!

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