up close and personal

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23 Dicembre 2014

backAlla fine le parole migliori per dirlo, le ha trovate lei.
Non è solo per me, e può diventare anche per voi se lo desiderate, o se avete bisogno di sentirvelo dire.

Io ne avevo bisogno.

Buon Natale, Capodanno, Befana e tutto ciò che verrà prima del prossimo post.
Forse.
(nel senso che magari scrivo prima, non chiudo bottega, dormite sereni)

LdC

 

Una cosa che vorrei dire prima di Natale perché certi bilanci si fanno a Natale
di Maria Silvia Avanzato

Mi rivolgo ad alcune ragazze che stanno leggendo, non faccio nomi, loro sanno. Sono amiche che recentemente hanno visto finire una storia (il 2014 è stato un anno di mattanza sentimentale) e a loro volevo dire qualcosa.
Vi ho osservate.
Avete salvaguardato la dignità tenendo al guinzaglio l’orgoglio ferito, senza ricorrere a strategie subdole e atteggiamenti da DramaQueen, senza architettare vendette e condurre campagne di diffamazione nei confronti dell’altro. Ne avete difeso il ricordo, pur arrivando a riflessioni più oggettive. Non avete tramato nell’ombra, non avete creato deserti attorno a qualcuno, non avete iniziato ogni discorso con “Io voglio” e “Io ho bisogno” e “Io sto male” e allora “Io voglio”. Avete lasciato l’altro libero di scegliere e vi è costato caro, ma non avete messo la vostra sofferenza davanti alla sua serenità. Avete ricostruito nelle macerie scorticandovi le mani, senza incolpare qualcuno ma sempre limitandovi a “Non ci voleva, adesso” e “Non so come farò, ma in qualche modo farò”.
Avete fatto cose. Cambiato case. Sigillato scatoloni. Cambiato lavoro e città. Vi siete prese cura di amici di zampa abituati a vedere una coppia unita in casa (vi sembra una stupidaggine? Non lo è. I letti a due piazze non soffrono, le librerie nemmeno, le foto ricordo neppure, gli animali sì). Avete trovato la giusta via di mezzo, la soluzione non traumatica, l’accordo pacifico, la limitazione dei danni.
Avete dimostrato di avere la grazia necessaria. Avete usato delicatezza con le famiglie perché nel distacco spesso soffrono anche i genitori e voi lo sapevate. Così avete trattato gli amici, preparandoli alla notizia, scusandovi per il vostro bisogno di raccontare, presentandovi come protagoniste di una vita “diversa da quella immaginata” ma comunque nuova.
Non avete scelto la scorciatoia di insulti, scenate e insinuazioni, avete evitato la bassezza di certi atteggiamenti difendendo la vostra maturità, ne siete uscite a testa alta e non vi siete rese ridicole.
State meglio, ve lo dico dal cuore. State meglio perché avete conosciuto voi stesse e si vede, si sente quando parlate, è evidente nei vostri progetti.

Buon 2015 a voi che avete le palle.
Talvolta più di quelli che si presume le abbiano realmente.

(attenzione: il “talvolta” potrebbe avere una funzione puramente ornamentale, decidete voi se toglierlo o tenerlo)

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  1. temo più la bilancia che il bilancio, a Natale.
    scherzi a parte, mi pare decisamente in positivo.
    auguri alle amiche!

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