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Ricordi in ordine sparso.

22 Agosto 2006

Forse il contributo fotografico li renderà più sensati, per ora li pubblico così.

 

Innanzitutto farmi un cd così ti farà compagnia in Sardegna e subito dopo prenderne il posto era un evento che avrebbe potuto destabilizzarmi, ma siccome Rob mi aveva simpaticamente ribattezzata “una scherzosa forza della natura”, ho pensato di prendere la variante con elasticità. Buon pro mi ha fatto, specie quando mi viziava andando in edicola ogni mattina a comprarmi le riviste di gossip.

                       

Partenza in aereo sotto i peggiori auspici causa ordigni ritrovati sui voli per Londra il giorno precedente con conseguente aumento dei controlli –c’è chi ha suggerito di presentarci tre ore prima al check in- tant’è che a me hanno lasciato la bomboletta della lacca nel bagaglio a mano e a lui due accendini, della serie che se mi prende l’art attack di fare una bomba ho tutto l’occorrente. Non che a nessuno potrebbe mai venire in mente di dirottare un Meridiana Bologna-Cagliari, ma nella vita non si sa mai.

 

Prima cazziata già dentro all’Elmas: non è possibile che sia sempre tu quella che chiede le informazioni, sono l’uomo e devo andare avanti io! Prego, accomodati. Dalla via paga anche il taxi.

 

Montare una tenda è come andare in bicicletta: una volta imparata la tecnica non la dimentichi mai. Con mia grande soddisfazione ho picchettato talmente bene che nemmeno due nubifragi notturni hanno scalfito l’integrità della tana, che ho considerato un po’ eccessiva per le mie esigenze fino a quando non mi hanno montato di fianco una costruzione a metà tra la tomba di un faraone e il municipio di Zola Predosa, ma questa è un’altra storia. La vita all’aria aperta comunque fa solo bene e tempra lo spirito, di brutto. Per tutta la vacanza ho avuto un insetto da compagnia che non riuscivo a debellare e che mi sono fatto amico, tant’è che quando sentiva il rumore della zip veniva sempre a salutarmi scodinzolando. L’ultimo giorno gli ho restituito la libertà, ma a malincuore. Io, che di solito ho i conati se vedo una farfalla.

 

Il campeggio sta ai bambini come il nandrolone agli atleti e trasforma le mamme in tante potenziali Annemarie Franzoni, è una legge matematica. In dieci giorni sono stata svegliata più volte dal rumore degli schiaffi della mia vicina alla figlia che dal canto degli uccellini in pineta. La bambina, subito ribattezzata la povera Claudia, deve avere passato delle vacanze pessime. Non che sia andata meglio ad un altro cinno, minacciato dallo zio con un ti prendo a calci in faccia.

 

E la chiamano estate. La sera si girava con il Wall’s addosso e i nostri uomini si lamentavano che uscivamo scafandrate mentre le locali sfoggiavano minigonne inguinali e canotte grandi come francobolli. Probabilmente oltre al fisico non c’abbiamo più neanche l’età, ma vogliamo parlare del fatto che c’era un’escursione termica degna del Sahara, con punte di 40 gradi diurni e 19 notturni? Difatti quando ho cuccato, perché ho cuccato, l’ho fatto by day sfoggiando il mio fisico da boiler in bikini, unito alla mia passione per la fotografia e ad un improvviso, irrefrenabile e soprattutto inspiegabile interesse per il kite-surf(er).

 

Peccato non essersi incrociati prima.

 

Il relax mette appetito, non ci credete? In pochi giorni sono state decimate le riserve ittiche e suine della zona, in larga parte per colpa nostra. Ok, il nostro vicino di tenda arrostiva un porceddu un giorno sì e l’altro pure, ma garantisco che anche noi abbiamo dato il nostro bel contributo con grigliate di carne e di pesce, fritture, pecorino, malloreddus, salsiccine al mirto, pane carasau, Magnum caramel & nuts, dolcetti alla mandorla, il tutto annaffiato da Cannonau e Vermentino come se piovesse. Gli altri non so, ma io da ‘sta vacanza come souvenir mi sono tirata dietro un pecorino semistagionato, mezzo metro di salsiccia al mirto e 2 kg concentrati principalmente sul girofianchi.

 

L’avevo già scoperto l’anno scorso e lo ricordavo perfettamente, ma ci tengo a sottolinearlo: la Sardegna è proprio un posto bello, non ce n’è. Ha un mare che ti fa venire voglia di tuffarti, immergerti, tocciarti, spruzzarti, nuotare, esplorare i fondali o più semplicemente usare qualcuno come materassino umano aggrappandosi come la cozza allo scoglio. Molto comodo, lo consiglio vivamente.

 

Ho letto tutti i libri che mi sono portata sfidando la franchigia della compagnia aerea. Tutti tranne quello di Terzani: mi dispiace, io ci ho provato ma non ce la faccio proprio. Chiedo scusa ai suoi fans, ma mi basta leggerne due righe per precipitare in un sonno profondo e ristoratore. Proprio non mi coinvolge, non mi ispira, non mi incuriosisce. Gli riconosco di essere più potente del Tavor, ma non penso fosse questo lo scopo per cui me l’avete consigliato, vero? Nemmeno Baricco mi ha fatto impazzire, però gli do la prova d’appello appena riesco ad intercettare “Oceano mare” alla Biblioteca Scandellara.

 

Qualche pillola di vacanza che farà sorridere solo i diretti coinvolti:

 

-la pecora nel bosco… bum!

-ho una sorella che si chiama Vincenza e sta a Vicenza e ho un fratello che si chiama Vincenzo e sta a Vicenza pure lui.

-maledetta, che tu sia maledetta!

-Simo, fai a mezzo di un’orata? Simo, posso prenderti un Ringo? (in entrambi i casi la risposta sarebbe stata no).

-il vecchio del bar in fase di ricarica.

-Paolino nel ciambellone (peccato non esserci stata!).

-il concerto natalizio con zampogna al ristorante.

-i fuochi d’artificio a Chia Laguna.

-la tizia cicciona e il suo Alexander con aggiunta di cotechino.

 

Per l’ampia fotogallery un po’ di pazienza: devo trovare il momento propizio per introdurmi in ufficio senza essere notata, in modo che nessuno mi inchiodi con mille problematiche. Fino al 4 settembre la sottoscritta è chiusa per ferie.

 

LdC

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  1. Ollalla’ …. non sei riuscita a stare lontana dal blog nemmeno per i 10 giorni in terra Sarda !!!! Cosa devo fare con te? Li avete visti i miei con la belva? Mi sa di no, anche se eravate a 5 km e frequentavate gli stessi posti, diurni ovviamente! Dalla breve lettura che ho dato mi pare che hai “beccato” …. urgono info by mail o cell …. Un tuo ex collega

  2. Modello “diario di bordo” retroattivo?

    Cheppalle stare al lavoro …. tu non puoi rientrare il 4 … devo chiamare il mio ex-capo per trovare qualcosa da farti fare dal 28 !!!!

    Ci vediamo la prox settimana?

    Sempre il tuo ex-collega ….

  3. Il tuo ex capo nonchè mio attuale capo si è dato alla macchia, quindi in ufficio vige l’anarchia… Certo che ci vediamo la settimana prossima, senti anche dalla zoppa com’è messa ;o) Baci baci!!!

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