Diari della quarantena

I Diari della Quarantena – 7

1 Aprile 2020

18° e 19° giorno

Il week end è fatto per cazzeggiare, a prescindere dalla quarantena. E per riprendersi dalle scorribande notturne dei gatti, che secondo me sono arrivati a non sopportarmi più. Se poi c’è anche il sole si sta un’oretta sul balcone a scaldarsi le ossa: già da ieri non ho più sintomi da raffreddamento e l’umore è tornato a livelli buoni (non mi dimentico di quelli ottimali, ma oggi come oggi va benissimo così). Poi film, film, film, serie tv, conferenza stampa di Conte, appuntamento ormai fisso dopo quella quotidiana di Sergio Venturi – che sarà il prossimo Sindaco di Bologna l’ho già detto? – e hummus di ceci carico di aglio, che la social distance abbia un senso in più stasera.

Già da un paio di giorni l’Italia non è il Paese con più contagiati (non è una soddisfazione, lo lascio qui per la storia).

È entrata in vigore l’ora legale, un’ora in più di luce che non so quanto ci faccia bene al morale.

20° giorno, forse 21°?

Tenere il conto dei giorni di quarantena è sempre più difficile, a meno che non accadano eventi straordinari e per “eventi straordinari” intendo uscire per andare in farmacia, immondizia e cose così. Sicuramente per me lunedì è stato un giorno di evento straordinario in prima istanza perché ho preparato dei dolci! Poi anche perché, per consegnare dolci, spesa e medicinali ai miei genitori, ho preso l’auto e ho guidato. A me guidare non piace eppure mi è sembrata la cosa più pazzesca del mondo, che questo vi dia la misura dello straniamento a cui si è sottoposti. Che va benissimo, sia chiaro: ho già detto e ripetuto che posso rimanere in quarantena e stabilire un record personale se ciò significa salute. Il mio contapassi non credeva ai suoi megabyte. La farmacista mi ha chiesto notizie dei miei genitori: riescono a stare in casa? Risposta: frustandoli

Martedì invece è scivolato silenziosamente, scandito solo dal ticchettio della mia tastiera perché vivaddio la mole di incombenze non è diminuita, così il tempo mi passa e non me ne accorgo neanche. Ormai la FOMO da quarantena è solo un ricordo, faccio pochissime videochiamate e solo con gli amici più stretti (che poi se ci penso è la stessa cosa delle frequentazioni live: pochi ma buoni). Unica concessione alla giornata: il mio amico Robby è stato dal macellaio e mi ha generosamente consegnato un sacco di cose buone – e grassissime! – da mangiare nei prossimi giorni.

 

(to be continued)
LdC

 

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